Bos primigenius – uro
(Bojanus, 1827)
Età: Pleistocene inferiore-Olocene (2/1.8 milioni di anni fa-1627)
L’uro era l’antenato delle moderne vacche domestiche (Bos taurus) ed è piuttosto ben conosciuto in quanto è noto per un gran numero di resti ed è vissuto sino in tempi recenti. Si era probabilmente originato in India tra 2 e 1.8 milioni di anni fa, all’inizio della seconda metà del Pleistocene inferiore, mentre i primi resti noti in Europa risalgono all’inizio del Pleistocene medio (circa 800.000 anni fa). Esistevano tre sottospecie di cui una africana (Bos primigenius africanus), una asiatica (Bos primigenius namadicus) ed una europea (Bos primigenius primigenius): solo quest’ultima è sopravvissuta fino al primo quarto del XVII secolo. Probabilmente a causa della caccia da parte dell’uomo e della competizione con le vacche domestiche (selezionate a partire dallo stesso Bos primigenius a partire da circa 9.000 anni fa), le popolazioni di uro si contrassero sempre più verso l’Europa dell’Est in epoca storica; l’ultima femmina morì in Polonia nel 1627. Questo Bovidae si distingueva dai bovini addomesticati principalmente per la taglia e per la forma delle corna: poteva infatti raggiungere 1.80 m al garrese contro il metro e mezzo in media di una vacca domestica; inoltre, le corna dell’uro erano relativamente robuste e dotate di una caratteristica forma a lira, dirette in avanti con la punta ricurva verso l’alto, oltre che molto lunghe (fino a quasi 1.10 m per corno nei maschi più grandi, mentre nelle femmine arrivavano a 70 cm circa). Altre differenze sono presenti anche a livello delle proporzioni degli arti e del muso, più allungato e stretto rispetto ai bovini domestici. Dalle pitture rupestri e dai resoconti storici, oltre che grazie ad evidenze di natura zooarcheologica, è stato possibile determinare che i cuccioli avevano un manto marrone-rossastro, che diventava nero con una striatura più chiara lungo la schiena nei vitelli a circa 6 mesi di età, mentre le femmine mantenevano la stessa colorazione per tutta la vita. Siccome è vissuto sino all’età contemporanea ed esistono resoconti storici su questo animale, a differenza di molte altre faune fossili del Valdarno superiore conosciamo bene oltre al suo aspetto anche il suo stile di vita: in inverno gli uri si radunavano in grandi mandrie, mentre in estate erano presenti mandrie di sole vacche con i piccoli appena nati, con i maschi che vivevano separati da loro in piccoli gruppi o singolarmente. Bos primigenius si accoppiava alla fine dell’estate e la gestazione durava circa nove mesi, dato che i piccoli venivano alla luce tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate successiva. L’uro viveva principalmente nelle zone più aperte di ambienti palustri e di foreste umide, dove pascolava.
Bibliografia
Van Vuure, T. (2002). HISTORY, MORPHOLOGY AND ECOLOGY OF THE AUROCHS (BOS PRIMIGENIUS).