Panthera gombaszoegensis – giaguaro europeo

Uno dei predatori in cima alla catena alimentare della savana e degli ambienti di foresta aperta che si estendevano nel Valdarno superiore durante il Pleistocene inferiore era senza dubbio il giaguaro europeo (Panthera gombaszoegensis). Si trattava di un grande felino che raggiungeva la taglia di un grande giaguaro odierno (Panthera onca) diffuso in Sudamerica: i maschi raggiungevano un peso compreso tra i 150 e i 190 kg, contro i 70-120 kg di peso in media dei maschi della specie attuale. Come nel caso degli altri grandi felini, le femmine erano invece sensibilmente più piccole, arrivando ad una massa corporea compresa tra i 100 e i 130 kg; questo era dovuto al fatto che, con ogni probabilità, i maschi erano territoriali e dovevano difendere la propria area da altri esemplari dello stesso sesso, così da potersi accoppiare con più femmine. A rimarcare la vicinanza tra il giaguaro europeo ed il giaguaro attuale, il primo viene a volte interpretato come una sottospecie estinta del secondo. Come nel caso del giaguaro odierno, non vi sono indicazioni del fatto che Panthera gombaszoegensis vivesse in gruppo come i leoni, anzi è molto probabile che fosse un animale solitario. Il giaguaro europeo era ampiamente diffuso in tutto Europa, seppure sia una componente rara delle faune, e viveva in tutti gli ambienti, da quelli di savana sino a quelli di foresta aperta. Questo animale era uno dei più grossi carnivori del Pleistocene del Valdarno, tanto che doveva probabilmente competere solo con le grosse tigri dai denti a sciabola o con branchi di canidi come il cane etrusco (Canis etruscus) per difendere le prede abbattute. Anzi, può essere che gli esemplari più recenti tendano ad essere più grandi rispetto a quelli più antichi proprio a causa dell’aumento della competizione con altri predatori che vivevano nello stesso ambiente.