Sus scrofa – cinghiale

(Linnaeus, 1758)

Età: Pleistocene medio-Olocene (0.8 milioni di anni fa ca.-attuale)

Il cinghiale (Sus scrofa) è la specie di Suidae attualmente vivente più diffusa al mondo, essendo presente allo stato brado dal Nordafrica all’Europa occidentale, fino alle isole del Sud-Est asiatico ed all’Europa continentale; inoltre, è stato anche introdotto in Nord e Sud America, in Australia e nelle isole dell’Oceania. Infine, la varietà domestica, il maiale (Sus scrofa domesticus), è ampiamente presente in tutto il mondo. Questo ampissimo areale si esprime con una grande variabilità genetica e geografica, con un numero di sottospecie attualmente viventi che spazia da 16 a 19 a seconda dei vari autori. Il cinghiale raggiunge un’altezza alla spalla compresa tra 55 cm e 1.10 m, e raggiunge un peso compreso tra i 44 e i 320 kg, con i maschi più grandi rispetto alle femmine; tuttavia, le dimensioni variano molto tra le varie sottospecie, in quanto questo animale segue la regola di Bergmann (cioè gli animali appartenenti alle popolazioni più vicine ai tropici tendono ad essere più piccoli rispetto a quelli che vivono nelle regioni situate a latitudini più elevate). I maschi hanno inoltre i canini inferiori molto grandi ed affilati, potendo arrivare ad avere zanne lunghe eccezionalmente fino a 30 cm. Il manto in questo suino è molto variabile, e a seconda delle sottospecie varia dal castano sino ad un marrone quasi nero, mentre nei porcelli è caratterizzato dalle peculiari striature chiare. In Italia sono presenti tre sottospecie: la prima, nominale per la specie, è Sus scrofa scrofa, che raggiunge un peso compreso tra i 54 e i 200 kg ed è diffusa in Italia settentrionale come anche in Europa continentale, dalla Repubblica Ceca fino alla Penisola iberica; la seconda, Sus scrofa majori, più piccola e caratterizzata da un cranio più largo ed alto, si trova invece in Italia centro-meridionale; infine, Sus scrofa meridionalis, la sottospecie con gli individui più piccoli fra quelli italiani, è tipica della Spagna meridionale, della Sardegna e della Corsica. Purtroppo, Sus scrofa meridionalis è stata probabilmente introdotta in ambiente insulare solo in epoca storica ad opera dell’uomo, mentre Sus scrofa majori e Sus scrofa scrofa sono state ibridate, la prima con la seconda e Sus scrofa scrofa, a sua volta, con la sottospecie balcanica Sus scrofa attila, portando in entrambi i casi ad un aumento di taglia e ad una riduzione delle differenze. Si tratta di un animale opportunista ed onnivoro, molto adattabile e che si ritrova in una grande quantità di ambienti lungo il suo areale, come in vari tipi di foresta più o meno aperta, in ambienti coltivati, nei giardini e nelle piantagioni, a cui può arrecare gravi danni. Si nutre principalmente di noci, erba, bacche, tuberi, radici, chiocciole, piccoli rettili ed artropodi e persino di rifiuti e carcasse. In certe circostanze può mangiare anche pesci e gamberi ed è persino capace di cibarsi di agnelli e cerbiatti; addirittura, in India è stato osservato rubare prede abbattute recentemente dai leopardi (Panthera pardus). Il cinghiale ha un periodo di gestazione compreso tra i 112 e i 130 giorni; le sottospecie tropicali si riproducono durante tutto l’anno, mentre quelle di climi temperati partoriscono principalmente in primavera. La femmina, subito prima del parto, abbandona il branco e dà alla luce dai 5 ai 9 lattonzoli, dal peso compreso tra 750 g e 1 kg, con cui resta isolata per un lasso di tempo compreso tra i 4 e i 6 giorni prima di tornare dagli altri membri del gruppo. I piccoli vengono svezzati attorno ai 3-4 mesi di vita e raggiungono la maturità sessuale intorno all’anno e mezzo di età, potendo vivere fino a 20 anni. Il cinghiale è attivo prevalentemente dopo il tramonto e poco prima dell’alba, riposandosi principalmente in piena notte e nel pomeriggio. Le origini di questo suide risalgono all’inizio del Pleistocene medio; sebbene i fossili più antichi provengano sia dall’Europa che dall’Asia, è plausibile che si sia originato nel Sud-Est asiatico, in quanto presenta un muso accorciato come nel cinghiale di Sulawesi (Sus celebensis), e da lì successivamente diffuso in Europa, dove soppianta il preesistente cinghiale di Strozzi (Sus strozzi). Il cinghiale è stato probabilmente addomesticato più volte all’inizio del Neolitico (tra 12.000 e 10.000 anni fa circa), indipendentemente in Europa, Medio Oriente, Cina, Sud-Est asiatico e Giappone.

Bibliografia

  • Rothschild, M. F., & Ruvinsky, A. (Eds.). (2011). The genetics of the pig. CABI.

  • Wilson, D. E. M., & Mittermeier, R.A. eds (2011). Handbook of the Mammals of the World. Vol. 2. Hoofed Animals. Lynx Ediciones, Barcelona.